Analisi di genere dei bilanci pubblici (Gender Budget Analysis)
Analisi delle spese e delle entrate di un bilancio pubblico, con
riferimento alle diversità di effetti che hanno per le donne e per gli uomini.
L’analisi di genere dei bilanci pubblici non produce bilanci separati per sesso
né persegue l’aumento delle spese per programmi destinati alle donne. La sua
specificità è negli strumenti: la valutazione ex ante del bilancio e il
monitoraggio ex post dei suoi esiti.
La scelta di analizzare i bilanci è giustificata dal fatto che il bilancio di
uno stato riflette l’equilibrio dei poteri in una società; è quindi una
dichiarazione politica, non semplicemente un documento economico. L’impatto
delle scelte di bilancio è solitamente ritenuto neutro: l’obiettivo dichiarato
è servire l’interesse pubblico ed i bisogni degli individui. Il bilancio
sembrerebbe quindi lo strumento di politica economica neutrale per eccellenza.
Per come viene presentato solitamente non c’è alcuna menzione di uomini o donne.
Questa apparente neutralità di genere è meglio descritta come ”cecità”. Il modo
in cui i bilanci pubblici sono presentati ignora completamente la diversità tra
uomini e donne rispetto a ruoli sociali, capacità e responsabilità. Analizzare
i bilanci in un’ottica di genere aiuta a demistificare la loro apparente
neutralità
Azione positiva
Qualsiasi misura rivolta ad un gruppo particolare e finalizzata ad
eliminare o prevenire la discriminazione o compensare gli svantaggi derivanti
da atteggiamenti, comportamenti e strutture esistenti. Vedi anche
”Discriminazione positiva.
Bilancio sensibile alla dimensione di genere
Bilanci pubblici ai quali è stata applicata un’analisi di genere. Essi non
sono bilanci distinti tra uomini e donne, concentrano l’attenzione sulla
necessità di esplicitare gli aspetti di genere nelle scelte sottintese al
bilancio pubblico, promuovono il coinvolgimento e la partecipazione attiva
delle donne, promuovono il monitoraggio delle politiche pubbliche da una
prospettiva di genere, promuovono un utilizzo delle risorse più efficiente per
eliminare le diseguaglianze e la discriminazione di genere, sottolineano la
necessità di una diversa gerarchia di priorità piuttosto che un incremento
della spesa governativa complessiva, enfatizzano la necessità di riallocare la
spesa piuttosto che variarne l’ammontare complessivo.
Conciliazione tra vita professionale e vita familiare
L’espressione ”conciliazione” fa riferimento alle soluzioni istituzionali
che prendono in considerazione le esigenze della famiglia e quelle lavorative.
Includono: i congedi parentali, le soluzioni per la cura dei bambini e degli
anziani, lo sviluppo di un contesto e di un’organizzazione del lavoro tali da
agevolare la conciliazione delle responsabilità lavorative con quelle familiari
per le donne e per gli uomini.
Congedo di maternità
Congedo con cui una donna ha diritto per un periodo continuativo concesso
prima e/o dopo il parto conformemente alla legislazione e alle prassi
nazionali.
Congedo di paternità
Congedo limitato nel tempo di cui può fruire il padre di un bambino al
momento della nascita oppure periodi di congedo di cui si può avvalere un padre
per la cura dei figli su base annuale o pluriennale.
Congedo parentale
Il diritto individuale dei lavoratori e delle lavoratrici di fruire di un
congedo dopo la nascita o l’adozione di un bambino al fine di consentirne la
cura (Direttiva del Consiglio 96/34/CEE, del 19/06/96, GU L 145).
Democrazia fondata sulla parità
Concetto per cui dato che la società è composta pariteticamente di uomini e
donne, il loro pieno ed equo godimento della cittadinanza è legato alla loro
equa rappresentanza ai livelli decisionali in ambito politico. La
partecipazione bilanciata o equivalente delle donne e degli uomini con una loro
rappresentazione che vada dal 40 al 60% costituisce un principio della
democrazia in un contesto democratico pieno.
Desegregazione del mercato del lavoro
La riduzione o eliminazione della segregazione (orizzontale e verticale) di
uomini e donne nel mercato del lavoro.
Differenze di genere
Le differenze sociali e culturali tra gli uomini e le donne, così come i
differenti valori associati alle sfere e attività di uomini e donne. Le
differenze di genere variano una società e da una cultura all’altra, e si
modificano nel tempo.
Differenziale retributivo tra i sessi
La differenza tra la retribuzione media degli uomini e quella delle donne
imputabili sia alla segregazione (per settore e per mansione) sia alla
discriminazione diretta.
Dignità sul lavoro
Il diritto al rispetto e in particolare alla protezione contro le molestie
sessuali e altre forme di molestie sul posto di lavoro (risoluzione del
Consiglio 90/C 157702 del 29/05/90, GU C 157).
Direttive sulla parità di trattamento
Direttive comunitarie che allargano l’ambito di applicazione del principio
di parità di trattamento tra uomini e donne (che inizialmente, nel Trattato di
Roma, riguardava solo la retribuzione). Il principio è stato esteso ad ambiti
quali l’accesso al lavoro, alla formazione, alla promozione professionale e
alle condizioni di lavoro, ai regimi obbligatori di sicurezza sociale, coloro
che esercitano un’attività economica, alle lavoratrici gestanti, puerpere o in
periodo di allattamento e a coloro che fruiscono di un congedo parentale.
Discriminazione diretta
Trattamento sfavorevole nei confronti di una persona rispetto ad un’altra
in ragione dell’appartenenza ad un sesso.
Discriminazione indiretta
Impatto marcatamente penalizzante che una legge, un regolamento, una
politica o una prassi apparentemente neutri, esercitano sulle persone di un
determinato sesso, ad esclusione dei casi in cui la differenza di trattamento
possa essere giustificata da fattori oggettivi (direttiva del Consiglio 76/207
del 09/02/76, GU L 39).
Discriminazione positiva
Qualsiasi misura rivolta ad un gruppo particolare e finalizzata ad
eliminare o prevenire la discriminazione o compensare gli svantaggi derivanti
da atteggiamenti, comportamenti e strutture esistenti. Vedi anche ”Azione
positiva"
Disuguaglianze di genere / Disparità tra i generi
Le disparità riscontrabili in qualsiasi ambito tra le donne e gli uomini
per quanto concerne i loro livelli di partecipazione, accesso, diritti,
retribuzione o prestazioni di altro genere.
Divisione del lavoro (per sesso)
Divisione del lavoro retribuito e non retribuito tra le donne e gli uomini
nella vita privata e in quella pubblica.
Empowerment
1. E' un concetto che nasce in ambito psico-sociale e indica lo svilppo
dell'autostima e di fiducia nelle proprie capacità. 2. Empowerment è ormai una
parola d’ordine, non solo per Pechino, ma per il movimento internazionale delle
donne in generale. Ne sono state tentate le più varie traduzioni: da
responsabilizzazione (che francamente è tutta un’altra cosa), a rafforzamento,
ad acquisizione di potere e/o di forza e/o di autorità. Capire il senso di
questo termine è più semplice se si parte dal verbo to empower,
cioè dare, o darsi e quindi acquisire, potere. Il sostantivo caratterizza
quindi tutte le azioni da cui le donne, e soprattutto le organizzazioni,
traggono un aumento della propria forza, del proprio potere, della forza
contrattuale in un determinato contesto o nella società in generale. L’empowerment è
quindi considerato un obiettivo in sé, una caratteristica che deve accompagnare
tutte le rivendicazioni e iniziative, uno strumento per meglio perseguire altri
obiettivi. Empowerment è un concetto che è stato elaborato per
primo da donne femministe del sud del mondo. Esso significa “attribuire potere”
(e responsabilità) alle donne. Potere e responsabilità sono qui intesi non solo
nel senso della promozione delle donne nei centri decisionali della società,
della politica e dell’economia. Potere e responsabilità propongono prima di
tutto un sollecito alle donne ad accrescere la propria autostima, ad
autovalorizzarsi, ad accrescere le proprie abilità e competenze. Il potere
delle donne, la loro capacità e possibilità di decidere, di essere autonome, di
avere voce in capitolo nella famiglia, nella società e nella politica sono un
bene in sé e anche uno strumento per realizzare uno sviluppo più equo, una
politica più democratica, una società più libera e solidale.”
Family friendly
Espressione che si riferisce a quelle politiche, servizi o strumenti che
consentono di rendere compatibili le esigenze lavorative con quelle familiari.
Femminilizzazione della povertà
La crescente incidenza e prevalenza della povertà tra le donne rispetto
agli uomini.
Flessibilità dell’orario di lavoro
Sistemi di orario che offrono diverse soluzioni in relazione al numero di
ore lavorate e all’organizzazione del lavoro (quali rotazioni, turni o schemi
di lavoro per giorno/settimana/mese/ anno).
Genere
1. Un concetto che esprime le differenze sociali tra le donne e gli uomini che
sono state apprese. Esse cambiano col tempo e variano all'interno delle singole
culture. 2. Il maschile e il femminile, intesi come risultante di un complesso
di modelli culturali e sociali che caratterizzano ciascuno dei due sessi e ne
condizionano il ruolo e il comportamento.
Glass Ceiling (Soffitto di cristallo)
La barriera invisibile derivante da una complessa interazione di strutture
nell’ambito di organizzazioni a dominanza maschile che impediscono alle donne
di accedere a posizioni di responsabilità.
Integrazione delle pari opportunità/ della prospettiva di genere
Vedi anche "Mainstreaming di genere"
Mainstreaming di genere
1. Il mainstreaming di genere è l’assunzione di una prospettiva di genere
come parte integrante di ogni azione ed ogni scelta politica, economica e
sociale; la prospettiva di genere non è più il fine, ma un principio di
riferimento dell’azione dei governi. Mettere in atto politiche di mainstreaming
implica l’integrazione sistematica delle situazioni, delle priorità e dei
bisogni rispettivi delle donne e degli uomini in tutte le politiche. A tal fine
è necessario riorganizzare, sviluppare, implementare e valutare i processi
politici, tenendo conto in ciascuna fase delle differenze tra uomini e donne.
La finalità è quella di mobilitare e sensibilizzare tutte le politiche e le
misure d’ordine generale affinché si raggiunga la parità tenendo conto degli
effetti all’atto della loro pianificazione ed attuazione. 2. “E’ una parola
inglese di difficile traduzione, ma che indica una prospettiva fortemente
innovativa per quanto attiene la politica istituzionale e di governo. Essa
infatti tende ad inserire una prospettiva di genere, il punto di vista delle
donne, in ogni scelta politica, in ogni programmazione, in ogni azione di
governo. L’applicazione del mainstreaming può diventare l’occasione
per un vero rinnovamento della pratica istituzionale e di governo. Essa
richiede un contesto di oggettiva valorizzazione delle risorse umane lungo
tutto il ciclo della vita, misurandosi con le differenze di ogni fase della
vita e con le differenze tra i sessi. Richiede una costante azione di controllo rispetto
alla effettiva applicazione delle leggi e delle scelte adottate, a partire da quelle
più innovative. Sappiamo che questo – della applicazione delle leggi nel loro
contenuto innovatore – costituisce un gap, una lacuna, una
strozzatura nel sistema italiano. La pratica del mainstreaming richiede
un grande cambiamento nella cultura di governo e mette al centro dell’agenda
politica i temi della qualità dello sviluppo, della valorizzazione delle
risorse umane, della equità, delle grandi riforme sociali. Richiede grande attenzione per le riforme del procedimento amministrativo, per la
strumentazione operativa, per rendere efficaci le leggi.” .
Neutro rispetto al genere
Privo di impatto differenziale, sia positivo che negativo, sul rapporto di
genere o sulla parità tra gli uomini e le donne.
Pari opportunità tra uomini e donne
L’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale in
base al sesso di appartenenza.
Parità di trattamento tra donne e uomini
Consiste nell’assicurare l’assenza di discriminazioni, dirette o indirette,
in base al sesso.
Parità tra uomini e donne
Il principio di pari diritti e di pari trattamento tra le donne e gli
uomini.
Partecipazione equilibrata di uomini e donne
La spartizione del potere e delle posizioni decisionali (rappresentanza di
entrambi i sessi al 40-60%) tra gli uomini e le donne in ogni ambito della vita
e che costituisce un’importante condizione per la parità tra gli uomini e le
donne (raccomandazione del Consiglio 96/694/CE del 02/12/96, GU L 319).
Prospettiva di genere / Gender Perspective
1. La considerazione e l’attenzione per le differenze legate al genere in
qualsiasi ambito/attività politici. 2. E' una prospettiva differenziata a
seconda del sesso. Ciò permette di analizzare gli effetti delle politiche sulla
situazione rispettivamente degli uomini e delle donne a cominciare
dall'individuazione dei loro diversi bisogni.
Quota
Una proporzione o quota definita di posti o risorse riservati ad un gruppo
specifico, generalmente sulla base di determinate regole o criteri, volti a
correggere un precedente squilibrio, di solito per quanto concerne le posizioni
decisionali o l’accesso alla formazione o ai posti di lavoro.
Salute riproduttiva
Uno stato di benessere fisico, mentale e sociale che va al di là della
semplice assenza di malattia o infermità, per quanto concerne tutti gli aspetti
legati al sistema riproduttivo, alle sue funzioni e ai suoi processi.
Segregazione occupazionale
Il termine indica una maggiore concentrazione di donne o uomini in
determinati tipi o livelli di attività e occupazione. A causa della
segregazione occupazionale del mercato del lavoro, le donne si ritrovano spesso
confinate in una gamma di occupazioni più ristretta rispetto agli uomini
(segregazione orizzontale) e ai livelli di responsabilità più bassa
(segregazione verticale).
Segregazione orizzontale
Concentrazione di donne e uomini in diversi settori e occupazioni.
Segregazione verticale
Concentrazione di donne e uomini in determinati gradi, livelli di
responsabilità o posizioni.
Sensibile alla dimensione di genere
Approccio che tiene conto della specificità di genere.
Sesso
Le caratteristiche biologiche che distinguono gli esseri umani in maschi o
femmine.
Sex-Gender System / Sistema fondato sul Genere
1. Un sistema di strutture economiche, sociali e politiche che sostiene e
perpetua attributi e ruoli di genere distintivi per gli uomini e le donne. 2.
L’insieme dei processi, adattamenti, modalità di comportamento e di rapporti,
con i quali ogni società trasforma la sessualità biologica in prodotti
dell’attività umana e organizza la divisione dei compiti tra gli uomini e le
donne, differenziandoli l’uno dall’altro creando appunto il genere
Studi sulle donne/ studi di genere
Un approccio accademico, di solito interdisciplinare, all’analisi della
situazione delle donne e dei rapporti di genere come anche delle specificità di
genere delle diverse discipline.
Tasso di attività
Rappresenta la forza lavoro (occupati e disoccupati) in rapporto alla
popolazione di 15 anni e più (o in età lavorativa, 15-64 anni).
Tasso di inattività
Le persone in età lavorativa che non sono classificate né come occupati né
come disoccupati in rapporto alla popolazione di 15 anni e più (o in età
lavorativa 15-64 anni).
Tratta di esseri umani
Il commercio di esseri umani, essenzialmente donne e bambini, a fini di
sfruttamento sessuale.
Uguaglianza di genere
Equità di trattamento tra i generi che può esprimersi sia in una parità di
trattamento sia in un trattamento diverso ma considerato equivalente in termini
di diritti, vantaggi, obblighi e opportunità.
Valutazione d’impatto di genere
Valutazione delle differenti ricadute delle proposte politiche sulle donne
e sugli uomini.
Violenza in ambito domestico/ familiare
Qualsiasi forma di violenza fisica, sessuale o psicologica che mette in
pericolo la sicurezza o il benessere di un membro della famiglia e/o l’uso di
violenza fisica o emozionale o la minaccia di violenza fisica. In questa
definizione rientrano la violenza sui bambini, l’incesto, la violenza coniugale
nei confronti delle donne, la violenza sessuale o altre forme di maltrattamento
di qualsiasi membro del nucleo familiare.
Violenza sessuale
Qualsiasi forma di violenza derivante dall’uso o dalla minaccia di
coercizione fisica o emotiva, compresi lo stupro, i maltrattamenti al coniuge e
exta coniugali, le molestie sessuali, l’incesto e la pedofilia.
VISPO (Valutazione di Impatto Strategico di Pari Opportunità)
Il modello VISPO – Valutazione d’Impatto Strategico delle Pari Opportunità
– è stato elaborato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza
del Consiglio dei Ministri, sulla base delle linee guida europee, per assistere
la valutazione dei Programmi Operativi regionali e provinciali. Nello specifico
tale modello indica: un criterio di metodo, con l’intento di non limitare gli
interventi di pari opportunità alla realizzazione di misure specifiche; una
strumentazione, cioè una metodologia di valutazione dell’impatto di genere e
strumenti
Le principali fonti utilizzate sono:
• Commissione Europea, “100 parole per la parità. Glossario dei termini sulla parità tra le donne e gli uomini” a cura della Direzione Generale “Occupazionale, Relazioni Industriali e Affari Sociali”;
• Ministero Pari Opportunità “Glossario dei termini relativi alle politiche comunitarie dei fondi strutturali (FSE, FESR)”, a cura di ISFOL – Unità Pari Opportunità per conto del Dipartimento per le Pari Opportunità, 2002, reperibile sul sito web del Ministero;
• ISFOL, “Glossario per la spiegazione rapida ai termini e alle sigle più frequentemente utilizzati nell’ambito dell’attività di valutazione, in particolare riferita al Fondo Sociale europeo”, reperibile sul sito web dell’ISFOL;
• “Glossario del Fondo Sociale Europeo”, reperibile in lingua italiana sul sito web del Ministero dell’Istruzione.
• Commissione Europea, “100 parole per la parità. Glossario dei termini sulla parità tra le donne e gli uomini” a cura della Direzione Generale “Occupazionale, Relazioni Industriali e Affari Sociali”;
• Ministero Pari Opportunità “Glossario dei termini relativi alle politiche comunitarie dei fondi strutturali (FSE, FESR)”, a cura di ISFOL – Unità Pari Opportunità per conto del Dipartimento per le Pari Opportunità, 2002, reperibile sul sito web del Ministero;
• ISFOL, “Glossario per la spiegazione rapida ai termini e alle sigle più frequentemente utilizzati nell’ambito dell’attività di valutazione, in particolare riferita al Fondo Sociale europeo”, reperibile sul sito web dell’ISFOL;
• “Glossario del Fondo Sociale Europeo”, reperibile in lingua italiana sul sito web del Ministero dell’Istruzione.